Se il dentista decide di esercitare la libera professione e di aprire uno studio, diventa imprenditore. Non sei d’accordo?
Un dentista è un professionista della salute. Punto.
Se il dentista decide di esercitare la libera professione e di aprire uno studio, diventa imprenditore. Punto.
Se non gli va di essere imprenditore può rivolgersi al servizio pubblico che, guarda caso, si chiama ASL = AZIENDA Sanitaria ecc. ecc.
Non credo valga la pena di spendere una sola parola di più per questa pretestuosa diatriba terminologica che vorrebbe contrapporre nella sostanza una differenza tra imprenditore e professionista.
Il fatto è che non si può fare i professionisti puri se non come collaboratori puri.
Se si è in una struttura dove esercitare la professione (leggi studio, ambulatorio o ASL), questa dovrà essere gestita con metodi imprenditoriali.
Se non fosse gestita con metodi imprenditoriali fallirebbe.
Per troppi anni i dentisti hanno goduto di opportunità straordinarie grazie alla florida situazione del contesto italiano. Oggi che siamo in periodo di vacche magre, l’inesperienza gestionale viene punita pesantemente.
A che serve differenziare tra imprenditore e professionista se non serve a nulla farlo. Forse urlare ai quattro venti che siamo dei professionisti ci aiuta a riempire lo studio di pazienti?
Ci fa sentire meglio anche se le tasche rimangono vuote?
Ci riempie di orgoglio definirci professionisti mentre dobbiamo licenziare un’assistente perché non riusciamo a farla lavorare?
Meno semantica e più fatti. Questo serve alla nostra professione: è ora di rimboccarsi le maniche!